La gestione dell’innovazione
La gestione dell’innovazione
Dietro la parola “innovazione” si rifugiano molte delle speranze della ripresa dell’economia ed, anche in considerazione delle crescenti conoscenze e competenze necessarie e degli elevati rischi e costi ad essa connessi, non sorprende che l’innovazione risulti sempre più al centro delle politiche di intervento di molti governi nazionali e comunitari.
Ma, tuttora, in uno scenario di crescente incertezza e complessità sorge spontanea la domanda se lo stanziamento di ingenti somme sia sufficiente a favorire realmente la capacità innovativa delle organizzazioni in modo tale che questa stessa si traduca in crescita economica e benessere per i cittadini o sia cruciale un’ulteriore supporto rispetto a quello strettamente finanziario.
Negli ultimi decenni si sono moltiplicati perciò gli sforzi da parte di diverse istituzioni di livello nazionale e sovranazionale finalizzati a sviluppare un framework comune per la “Gestione dell’Innovazione”.
È stata l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) [1] a riportare l’attenzione su Innovazione Ricerca e Sviluppo come elementi chiave per l’economia basata sulla conoscenza, prima con l’edizione del 1981 del Frascati Manual [2] e, successivamente, nel 1992 con l’Oslo Manual [3].
Parallelamente ai lavori dell’OCSE, a partire dagli anni ’90, si riscontrano i primi lavori di standardizzazione dell’innovazione [4] e la costituzione del Comitato Europeo per la Standardizzazione e Ricerca (CEN STAR).
Note
[1] Measurement and Statistics on Science and Tecnology: 1920 to the present, Benoit Godîn
[2] Proposed Practice for Surveys of Research and Development 1963 OCSE
[3] Oslo Manual OCSE (1992) http://www.oecd.org/sti/inno/2367580.pdf e 3° Edizione (2005)
[4] BS 7000-1:1989 “Design Management System: guide to managing innovation”
FD X50-901:1991 sul “Project management and innovation”
Definizioni
Si definisce come “Innovazione” un’entità nuova o modificata che realizza o ridistribuisce il valore.
L’entità di un’innovazione può essere ad esempio un prodotto, un servizio, un processo, l’organizzazione, un sistema, un modello (ad esempio un modello di lavoro od un modello operativo), un metodo (ad esempio un metodo di marketing o organizzativo), una pratica (ad esempio la gestione) o una loro combinazione.
[Definizione in elaborazione presso il WG2 dell’ISO/TC 279 ]
Non potendo ridurre l’innovazione solamente alle fasi creative di generazione e selezione delle idee la Gestione dell’Innovazione diventa la gestione di tutte le fasi del processo di innovazione: dall’analisi del mercato per individuare bisogni espliciti o latenti alla fase creativa di generazione e selezione delle idee, dalla fase di sviluppo prodotto a quella di validazione, dall’industrializzazione al lancio dell’innovazione sul mercato, dalla commercializzazione e sviluppo delle eventuali varianti o nuove versioni al ritiro stesso dal mercato.
La Gestione dell’Innovazione integra, quindi, tematiche di matrice organizzativa, tecnologica e di commercializzazione e, di conseguenza, richiede generalmente la creazione di team di sviluppo multi-funzionali (con personale sia interno, sia esterno all’organizzazione) a cui partecipino analisti, creativi, ingegneri ed esperti di marketing, … .
La Gestione dell’innovazione comprende, infatti, un sistema di processi, di tecniche e strumenti che consentono ai manager, creativi, ingegneri e commerciali di collaborare con una comune comprensione dei processi e degli obiettivi per introdurre innovazioni sul mercato al fine di creare valore per gli stakeholder.
Link
Ad oggi sono oltre 30 gli standard sviluppati in 10 diverse nazioni tra cui spiccano la serie sovranazionale di Specifiche Tecniche europee CEN TS 16555 sull’Innovation Management: una serie di sette norme di cui la (1) fornisce un quadro generale sulle fasi del processo di innovazione, mentre le successive approfondiscono, anche attraverso la presentazione concreti di casi di studio, specifici aspetti quali (2) la gestione del sistema informativo aziendale (strategic intelligence), (3) approcci strutturati e rapidi per la generazione di soluzioni innovative per il mercato, (4) la gestione proprietà intellettuale, (5) l’innovazione collaborativa od open innovation, (6) come favorire la creatività, (7) come affrontare una valutazione dell’innovazione organizzativa.
Nel 2013, infine, è stato fondato a livello internazionale a Parigi il comitato di normazione ISO/TC 289 che sta elaborando la serie di norme ISO 50500 finalizzate a riassumere, per tutti i paesi, le esperienze di standardizzazione relative all’Innovation Management: oltre all’Italia, che ha aderito all’ISO/TC 279 dal 2015, ai lavori partecipano 44 paesi di cui 9 solo come osservatori.
L’elaborazione di tali standard, fortemente spinta da AirBus France (che esprime in sede internazionale la coordinatrice di questo progetto) di fronte alla nutrita ed attiva presenza di aziende con sede in Francia, Spagna, Germania, Svezia non vede al momento la presenza di aziende italiane.
È anche per questo motivo che, dopo le riunioni di Buenos Aires nel 2014 e di Oslo e Dublino nel 2015, Confindustria Bergamo ha deciso di ospitare la prossima riunione dell’ISO/TC 279 dal 4 al 7 aprile 2016 proprio a Bergamo, con la dichiarata intenzione di attirare la partecipazione di tutti gli attori italiani interessati sia alla Commissione UNI/CT 016/GL89 – Gestione dell’innovazione, sia, successivamente, ai lavori dei quattro gruppi di lavoro dello stesso ISO/TC 279.
Attualmente risultano allo studio i seguenti progetti:
ma la recente vigorosa entrata della Cina nei gruppi di lavoro, sposterà presto l’attenzione sull’elaborazione di un set di strumenti per la protezione della proprietà intellettuale (IPR).
Per ogni informazione contattare:
Area Confindustria Bergamo
Normative relative all’innovazione sviluppate in altri paesi
2008
(1990)
2010-14
(1991)
2006-14
(2002)
2007
2008
2009
2011-15
(2010)
2010
2010
2011-2012
2013-2015